Tavolo Tematico "Il Chief Risk Officer nell’ecosistema della Corporate Finance: gestione proattiva dei rischi e creazione di valore"

All'interno del ricco palinsesto del Forum Financial, l'Associazione For Human Community ha promosso l'ideazione di quattro tavoli tematici, sessioni riservate a porte chiuse destinate a un confronto tra professionisti ed esperti su best practice, esperienze e visione del futuro.

Il tavolo tematico è stato moderato da Mario Vinzia, Docente in SDA Bocconi. Nel corso del dibattito è inizialmente intervenuto Fabrizio Tucci, Chief Risk Officer del Gruppo Iren, facendo presente che la creazione di valore passa per un’efficace risk governance. A tal fine ha descritto la governance dei rischi all’interno del Gruppo Iren, evidenziando come pilastro portante della stessa sia il Sistema di Controllo e Gestione dei Rischi (“SCIGR”) in quanto funzionale alla gestione e monitoraggio dei processi risk based e pertanto garante del successo sostenibile. L’Enterprise Risk Management (“ERM”) è, infatti, parte integrante del SCIGR come controllo di II livello, nel cui ambito sono previste le Risk Policy. Tali documenti, approvati dal Consiglio di Amministrazione, normano la gestione dei rischi prioritari, tra i quali il Financial Risk che riguarda, tra gli altri, il monitoraggio degli indicatori di performance delle fonti di finanziamento sostenibili (Green Bond e altre linee specifiche). Da ultimo è stato descritto l’articolato modello organizzativo che definisce attori e relative responsabilità nell’ambito della Corporate Risk Governance.

La gestione dei rischi non è tema d’interesse delle sole grandi aziende quotate, ma deve essere patrimonio anche delle realtà di minori dimensioni. In tale direzione è intervenuto Marco Visigalli, CFO e HR Director di Diusa Pet Italia, facendo presente come, rispetto ai grandi gruppi, le PMI soffrano di alcuni limiti strutturali legati alla scarsa disponibilità di risorse umane e finanziarie e spesso dello scarso interesse alla materia da parte dell’azionista. Il CFO deve pertanto assumersi anche il ruolo di CRO, individuando le priorità d’azione e utilizzando anche strumenti di moral suasion per far comprendere che un’adeguata struttura di controllo dei rischi è uno strumento essenziale per difendere e consolidare il business. Quindi da un lato il CFO deve generare, ove insufficiente, cultura circa la gestione dei rischi e dall’altro adoperarsi per cogliere opportunità quali l’accesso a fonti di finanziamento a costo limitato (contributi a fondo perduto, agevolazioni CDP etc.) per disporre delle risorse atte a migliorare la sicurezza e la sostenibilità senza dover stanziare budget troppo impegnativi e con un approccio a medio lungo termine essenziale per lo sviluppo di una cultura orientata sia alla gestione dei rischi, sia alla sostenibilità.

È quindi intervenuto Paolo Chiappa, Direttore Operativo di Hydac, descrivendo il modello aziendale di controllo dei rischi che, nello specifico, mette in luce una forte autonomia rispetto alla capogruppo e quindi una forte responsabilizzazione del management aziendale dell’entità italiana. Particolare attenzione è stata spesa in relazione alla sicurezza sui luoghi di lavoro e in generale di dipendenti e collaboratori, nonché nella relazione con i clienti nell’ambito di progetti anche di grandi dimensioni attraverso i necessari presidi contrattuali e una relazione aperta e trasparente con i propri clienti.

In materia di persone ha poi preso la parola Edoardo Mattiello, Travel Risk and Safety Manager di Quintum Scutum, impresa sociale che fornisce consulenza nel settore del travel risk management e della gestione delle emergenze. In prima battuta è stato evidenziato come l'attuale contesto internazionale sia caratterizzato da profili di guerra ibrida, che vedono sempre più coinvolte le aziende come possibili bersagli di attacchi da parte di servizi segreti di paesi esteri. La progressiva destabilizzazione a livello globale (crisi di Gaza e guerra in Ucraina) è ragionevolmente destinata ad aggravarsi nei prossimi anni e questo finisce per esporre sempre più le aziende che operano all’estero a vari rischi (guerra, terrorismo, crimine comune dovuto alla povertà). Le aziende sono chiamate a tenere conto di questi aspetti (e anche altri, tra i quali i principali sono: rischi connessi agli incidenti automobilistici, rischi sanitari e i rischi connessi al contesto culturale e sociale differente). Esistono strumenti per mitigare i rischi associati a questa tipologia di eventi ad alto impatto e sono principalmente: analisi dei rischi, formazione e informazione e monitoraggio delle trasferte.

È quindi intervenuto Giuseppe Verdicchio, CFO e Board Member del Gruppo di Martino, soffermandosi sui rischi ESG in particolare con riferimento alle iniziative introdotte per mitigare gli effetti di un’azienda energivora, nonché ai principali KPI utilizzati per misurare il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico e le certificazioni terze ad esso associate. L’analisi e l’attività di mitigazione dei rischi ESG si è poi estesa alla supply chain, soprattutto con riferimento all’approvvigionamento di semola di grano, illustrando gli specifici presidi contrattuali, gli strumenti per la tracciatura della provenienza delle materie prime e il modello di monitoraggio. Da ultimo è stato illustrato il mini basket bond settennale sottoscritto dal Gruppo di Martino evidenziando come l’ESG financing non sia prerogativa esclusiva delle grandi aziende quotate.

Ha chiuso i lavori Mario Vinzia ricordando come l’ERM sia esso stesso sostenibilità, essendo il SCIGR l’asse portante della dimensione Governance dell’ESG. Un’efficace gestione dei rischi permette non solo di stabilizzare la creazione di valore, ma anche di accrescerla. A tal fine è stato portato l’esempio del controllo satellitare per il servizio di controllo del volo, ancorché investimento sia rilevante esso permette di coprire aree del pianeta che il controllo di terra non consente e questo apre a nuove opportunità di mercato, oltre a mitigare fortemente i rischi connessi al traffico aereo e a conseguire importanti obiettivi di sostenibilità. Infatti, il segnale offerto dal controllo satellitare è più preciso e tempestivo e questo permette agli aerei di mantenere rotte più dirette con risparmi di costi e minor inquinamento ambientale. Questo dimostra che ogni investimento va letto non solo in base alla sua capacità di creare valore, ma anche in relazione alla sua capacità di mitigare rischi (spesso interrelati con altri rischi aziendali) e di generare maggior sostenibilità.


Ha moderato la sessione: Mario Vinzia, SDA Fellow di Corporate Finance and Real Estate / SDA Bocconi School of Management.

Sono intervenuti:

Paolo Chiappa, Chief Operating Officer / Hydac Italia;

Edoardo Mattiello, Emergency & Travel Risk Manager / Quintum Scutum;

Fabrizio Tucci, Chief Risk Officer / Iren;

Giuseppe Verdicchio, Chief Financial Officer / Di Martino Group;

Marco Visigalli, Direttore Amministrativo & Finanziario / Diusa Pet.