Tavolo Tematico - Giovani e Social Network: tra Marketing e Community nel Brand Positioning

Giovani e Social Network: tra Marketing e Community nel Brand Positioning
FORUM COMUNICAZIONE 2025: Dalla sessione a porte chiuse su | Marketing & Gen Z | scopriamo come le aziende possono utilizzare i Social per rafforzare il brand positioning, creare connessioni autentiche e trasformare i giovani in ambasciatori del marchio.

Dal FORUM COMUNICAZIONE 2025, proponiamo l'approfondimento del Tavolo Tematico
| #marketing & #genZ | GIOVANI E SOCIAL NETWORK: TRA MARKETING E COMMUNITY NEL BRAND POSITIONING.

I social network sono il punto d'incontro tra giovani generazioni e brand, unendo marketing e costruzione di community. Questa sessione esplora come le aziende possono utilizzare i social per rafforzare il brand positioning, creare connessioni autentiche e trasformare i giovani in ambasciatori del marchio, attraverso strategie coinvolgenti e trasparenti.

PRINCIPALI RISULTATI DEL TAVOLO TEMATICO

I giovani? Non sono tutti uguali, ma presentano tratti comuni.
Non è possibile generalizzare. Oggi chi è nato all'inizio della Generazione Z ha circa 30 anni, mentre chi è nato alla fine ne ha circa 15. C'è chi è già nel mondo del lavoro e chi deve ancora finire la scuola media.
Una generazione variegata, che sta vivendo adolescenza e giovinezza in modo diverso, ma condivide alcuni tratti comuni: nativi digitali, cambiamenti globali ed esplosione dei social media.

Immediatezza, creatività e interazioni dinamiche.
Preferiscono forme di comunicazione istantanee che catturino rapidamente la loro attenzione: video, intrattenimenti interattivi e strumenti creativi.
Tendono a seguire creator piuttosto che brand, ma scelgono le marche che sostengono cause sociali, in particolare quelle legate all'ambiente.
Navigano fluidamente tra diverse piattaforme, rilanciano contenuti cross-channel e usano in modo non convenzionale i social network, sempre più uno strumento di content discovery per l’intrattenimento. Privilegiano comunicazioni private e veloci, come i messaggi diretti (DM).

E le aziende e i loro brand?
Le organizzazioni devono continuamente evolvere e adattare il loro approccio ai social network, trattandoli alla pari degli altri media - anche in termini di strategia, pianificazione, budget - focalizzandosi sui target e sulle piattaforme che intendono presidiare, iniziando già oggi a coltivare i target di domani e anticiparne le esigenze future per rimanere un riferimento nel tempo.
Anche prendendosi la libertà di sperimentare tra diverse piattaforme ed essere pionieri su nuovi social. Sempre prestando attenzione a come trattano gli argomenti: è essenziale adattare tone of voice, linguaggi e format alle specificità delle piattaforme e alle diverse modalità di fruizione dei target (es. video brevi, immediati e creativi su TikTok, video più lunghi su Youtube in ottica educational e sostitutiva della tv generalista).

Relazioni ingaggianti e contenuti autentici.
Evolvendo dal tradizionale approccio pubblicitario realizzato dalle aziende stesse (agenzie media, attori, testimonial) a un modello più fluido, relazionale e ingaggiante, attraverso creator (anche giovani talenti interni alle aziende).
Questi creator condividono contenuti autentici - come user generated content su eventi, iniziative, trasferte aziendali - che vanno oltre il prodotto e sono sulla stessa lunghezza d’onda delle nuove generazioni, veicolando i propri valori in modo aperto e trasparente, creando legami emotivi sinceri e connessioni durature, trasformando l’uso stesso dei social (es. podcast whitelabel con partner per puntate speciali o il profilo LinkedIn del CEO come backstage della vita aziendale).

Incontro tra corporate identity, brand e generazioni.
Le aziende, con i loro brand, devono essere consapevoli che le nuove generazioni navigano con naturalezza tra diverse piattaforme, condividendo contenuti cross-channel e raggiungendo così audience molto eterogenee, generando contaminazioni anche intergenerazionali.
I messaggi social possono diffondersi su piattaforme diverse da quelle in cui sono stati originariamente lanciati, creando un continuo scambio tra social media, pillole di contenuti, video, podcast, siti aziendali e community.
In questo scenario, i social network diventano il punto d'incontro ideale tra giovani generazioni e brand, integrando marketing, brand positioning e costruzione di community. Questo genera nuove opportunità, anche per brand istituzionali che si fondano su valori più tradizionali.

Brand activation e brand activism.
Oggi i social network sono come una vetrina, ma non è detto che aziende e brand debbano essere presenti su tutte le piattaforme, né che ogni contenuto venga visto da tutti. Per questo è fondamentale pianificare la propria comunicazione e presenza online con attenzione e coerenza rispetto alla strategia, adottando un approccio integrato multi-canale.
È altrettanto importante coinvolgere le nuove generazioni anche nel mondo offline, in contesti e momenti diversi, come nelle scuole attraverso la comunicazione corporate o istituzionale (es. incontri o campagne educative, laboratori).
Anche affrontando temi scomodi, come accade nel brand activism, e trasformando iniziative non convenzionali (come il guerriglia marketing “gentile”) in occasioni di consapevolezza, dialogo e cambiamento culturale. È così possibile rendere accessibili anche alle giovani generazioni concetti complessi (es. educazione finanziaria o intelligenza artificiale) e stimolare una partecipazione autentica e duratura nelle community.
È fondamentale che queste riflessioni, visioni e valori siano sempre comunicati con autenticità, evitando il rischio di perdere credibilità e di cadere nel “woke marketing” opportunistico.

Persone e storyliving.
Le persone restano il target e il focus prioritario: interlocutori, co-creatori e membri di comunità in movimento. Mettere davvero al centro di ogni scelta strategica le giovani generazioni significa ripensare linguaggi, strumenti e intenzioni, non solo per raggiungerle, ma anche per ascoltarle, comprenderle e coinvolgerle, tenendo conto delle loro modalità di interazione e di come vivono i social, dando spazio alla spontaneità e alla partecipazione attiva.
I giovani non sono più destinatari passivi dei racconti sui social, ma protagonisti della narrazione e delle esperienze che vivono realmente: dal coinvolgimento esperienziale all’impegno sociale, fino alla co-creazione autentica delle storie. Le persone sono protagoniste: da “storytelling” a “storyliving”.

#ForumCom25 #Comunicazione #Marketing #GenZ #SocialMedia
#Autenticità #Coinvolgimento #Co-creation #Storyliving #BrandActivism

Moderatore: Luca Battagliero, Strategic Executive Leader | People & Transformation Director.
Sono intervenuti:
Simona Bargiacchi, Internal Communication & University Relations Manager / Cromology Italia;
Ana Lucía Canales Herrerías, Head of Growth & Marketing / Go Bravo Italia;
Eliana Caserio, Public Speaking Trainer | Founder / Inspireful;
Lucrezia Dibiase, Head of Marketing & Communication / Energia Comune;
Luce Landolfi, Head of Marketing / Walliance;
Monica Marsiglia, Media Relations & PR Head / Cencora PharmaLex;
Luciana Neglia, Head of Communication / Maldarizzi Automotive;
Alessandro Noto, Marketing & Digital Communication Strategist.